Tra le tendinopatie più frequenti troviamo quella del tendine d’Achille. Il tendine d’Achille è il tendine più largo e resistente del corpo umano. Anatomicamente collega i muscoli del polpaccio, il soleo ed il gastrocnemio, con la parte posteriore del calcagno.

La tendinopatia achillea si scatena per un sovraccarico funzionale (overuse) e colpisce soggetti che effettuano sport come la corsa, il calcio, la danza. Con il termine tendinite (o peritendinite) è indicato un processo infiammatorio a carico del paratenone, il tessuto connettivo che avvolge e protegge il tendine. Il termine tendinosi indica un processo degenerativo del tendine stesso. Spesso questo processo degenerativo del tendine può essere asintomatico.

La tendinopatia achillea può insorgere nel punto di inserzione del tendine sul calcagno (tendinopatia achillea inserzionale) o nella porzione intermedia, da 3 a 6 cm più in alto rispetto al tallone. Questa porzione di tendine ha una vascolarizzazione ridotta, pertanto è più soggetta ad un processo di degenerazione.
I fattori predisponenti della tendinopatia Achillea sono:

  • sovraccarico funzionale
  • terreni d’allenamento troppo duri
  • calzature non idonee
  • disturbi posturali

Inoltre la rigidità del tendine d’Achille è un fattore predisponente alla fascite plantare

Contrariamente a quanto si possa pensare, il riposo assoluto è sconsigliato, poiché comporta solo una riduzione della capacità del tendine di sopportare i carichi. Tuttavia il dolore al carico non va ignorato: bisogna quindi affidarsi ad un fisioterapista che sappia affrontare al meglio questa problematica.

Il protocollo riabilitativo del tendine d’Achille mira alla riduzione del dolore e alla rieducazione al carico del tendine stesso. Nella riabilitazione della tendinopatia achillea indispensabile è l’esercizio terapeutico. Il dolore deve essere usato come metro per capire fin quanto il tendine può essere caricato. Gli esercizi di rinforzo in eccentrica sono un punto cardine della riabilitazione del tendine d’Achille. Tuttavia gli esercizi eccentrici possono causare danni al tendine se non vengono eseguiti correttamente. È necessario quindi eseguirli sotto la costante supervisione di un fisioterapista.

L’utilizzo di terapie fisiche come crioultrasuoni, laserterapia ad alta potenza e tecarterapia sono utili per la riduzione del dolore nel breve periodo.Le onde d’urto sono particolarmente indicate per il trattamento delle tendinopatie. Consigliamo le onde d’urto radiali per il trattamento della porzione intermedia del tendine, mentre le onde d’urto focali sono consigliate per il trattamento delle tendinopatie inserzionali.

RICHIEDI INFORMAZIONI

    Consenso Privacy

    CONTATTI

    • Via Gregorio VII, 350 (angolo Piazza Pio XI), 00165 Roma RM

    • Fax: 06 6622 416

    • Lunedí – Venerdí 8:00 – 19:30

    • Sabato 8:00-13:00